La blue economy, intesa come l’economia legata al mare e ai suoi sfruttamenti sostenibili, è al centro dell’evento organizzato da Legambiente nell’ambito del progetto Life SeaNet. L’obiettivo è migliorare la governance e stabilire linee guida per la creazione di nuovi siti marini all’interno della Rete europea Natura 2000. Questa iniziativa punta a favorire una blue economy più ecologica, che sia in grado di proteggere la biodiversità marina e di sostenere la pesca, un settore cruciale per l’Italia, soprattutto per il Mezzogiorno e le isole. Durante il Blue Economy Forum a Roma, organizzato da Legambiente, sono emersi diversi messaggi e proposte per favorire una maggiore sostenibilità nell’economia legata al mare. Tra i temi affrontati ci sono stati il ruolo delle Aree marine protette, il potenziamento della governance dei siti marini Natura 2000, la protezione della biodiversità e l’impatto negativo dei cambiamenti climatici sull’economia marina. Questo evento ha visto la partecipazione di ricercatori, esperti del settore della pesca e rappresentanti delle autorità nazionali, con l’obiettivo di promuovere un dibattito costruttivo su come orientare la blue economy verso pratiche più sostenibili. I dati presentati durante il forum evidenziano l’importanza economica della blue economy in Italia, con un totale di 161 miliardi di euro generati e una significativa presenza delle regioni del Centro e del Mezzogiorno nel settore. Inoltre, si è sottolineato che le imprese attive nella blue economy sono più propense a ottenere certificazioni ambientali, mostrando una maggiore attenzione all’ecosistema marino e alla sostenibilità. Per favorire una transizione verso una blue economy più verde e sostenibile, Legambiente ha proposto diverse azioni durante il forum. Tra queste proposte ci sono strategie per la tutela della biodiversità marina, il potenziamento della governance dei siti marini Natura 2000 e l’adozione di pratiche più ecologiche da parte delle imprese attive nel settore. Questo impegno verso la sostenibilità è fondamentale per preservare il patrimonio marino e garantire un futuro prospero per la blue economy italiana.
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